Forse non in molti tra le nuove generazioni osano avventurarsi nella lande di Hyboria, nel mondo di Conan il barbaro, che sia attraverso i racconti e il libro originali di R. E. Howard, i fumetti ispirati, i film culto o i videogiochi. Ma ancora tanti sono i fan di vecchia data del cimmero che divenne Re. E Funcom, che ne detiene i diritti dal punto di vista videoludico, continua a lavorare per loro: l’opera sfornata di cui vi parlo oggi è Conan Unconquered, un gioco RTS survival.
Devo ammetterlo, di recente ho riscoperto la meravigliosità del mastodontico Age of Conan, rivoluzionario e immaginifico MMORPG annata 2009 degli stessi developers. Ho poi vagato nelle lande degli esuli in Conan Exiles (2017) , più recente fatica di tipo molto diverso da AoC e incentrata sul survivalism. Infine, sul solco proprio di questo, sono arrivato al recente Conan Unconquered (2019).
In ricordo dei classici
La strategia mi ha sempre appassionato e anzi, è stato con dei giochi strategici il mio processo di iniziazione alla piattaforma videoludica: Empire Earth e Caesar, finne anni ’90. Conan Unconquered può vantare un apparato di gioco classico, che si rifà proprio ai canoni classici del genere: costruzione della città partendo da una fortezza e poche risorse disponibili, sviluppo progressivo, albero tecnologico (ben costruito, bilanciato e interessante) e presenza di unità speciali sul campo, gli eroi.
Il gioco è affrontabile in solitaria attraverso una serie di battaglie guidate che compongono un piccolo passo delle avventure di Conan (e di Belit), oppure in solitaria modalità Inespugnabile (ossia con mappa personalizzata), o infine in cooperativa.
Introduce però l’elemento survival: il nostro avamposto verrà attaccato a più riprese da temibili orde scagliate da uno dei più perversi stregoni nemici di Conan, Thoth-Amon. Le orde sono composte da numerosità sempre più elevate e diversificate di unità nemiche che vanno dai lanceri ai cavalieri, fino ai demoni alati o alle creature di fuoco.
Ci sono poi ulteriori variabili in gioco: le risorse vengono consumate dalle unità e dagli edifici e quindi sarà importante sviluppare una sorta di economia di sussistenza (molto barbarica) in grado di sorreggere l’avanzamento tecnologico, militare e urbanistico.
Occhio anche alle malattie: i nemici non esiteranno a lanciare cadaveri oltre le vostre mura… (per debellarli o si usano le Sacerdotesse con l’opportuna abilità di curare malattie acquistata con i progressi dell’Albero, oppure le Taverne potenziate con i raccoglitori di cadaveri…).
Le orde di Thoth-Amon
Proprio queste orde sono a rendere Conan Unconquered un gioco molto divertente e dinamico. Sia chiaro, nelle mappe, quando andremo alla ricerca di risorse, troveremo sempre avamposti di nemici e creature indipendenti dalle orde (anche dei Guardiani, molto potenti). Questi sono elementi che rendono la vita in gioco interessante e intrigante, ma non hanno un ruolo centrale nella vittoria della partita.
Però le orde sono anche ciò che rende Conan Unconquered, almeno nella modalità storia, un gioco forse un po’ sbilanciato: per star dietro alle invasioni nemiche, raramente si riuscirà ad avere il tempo di espandersi completamente nella mappa, esplorare e innovare con l’albero tecnologico.
Per chi volesse un match classico, dopo aver seguito le varie battaglie guidate lungo la storia, si consiglia la modalità “Inespugnabile” con settate le orde su “Infinite“. In questo modo si avrà la possibilità di giocare una partita classica da RTS di espansione della città ed esplorazione della mappa.
Un altro elemento classico per gli RTS sono le unità speciali: gli eroi in questo caso sono rappresentati, oltre che da Conan, da storici personaggi dei racconti di R. E. Howard: Valeria la piratessa, Belit la guerriera e il saggio Kalanthes, ognuno dotato di una propria abilità specifica.
In conclusione
Conan Unconquered è un gioco RTS classico che fa del survival la leva per il divertimento e dell’ambientazione ricercata nella mitologia indimenticabile di Howard quella per la solidità. Piuttosto semplice nel confezionamento, anche se accompagnato da una modalità co-op, è comunque un gioco che a parer mio è degno di essere giocato non solo dai fan del barbaro ma da chiunque apprezzi gli RTS.
Da accompagnare rigorosamente con Age of Conan e, preferibile, dalla lettura dei racconti originali.