Apple iPhone 11 e iPhone SE: doppia recensione

Nel momento in cui scrivo questo articolo / recensione sull’Apple iPhone 11 (con guest post inside sull’iPhone SE di seconda generazione), inizia a fare caldo, e con il caldo, aumenta anche la pigrizia. In estate ci sono tante cose che rendono leggermente più complicata la vita, e che spesso pensandoci si vorrebbe poter dire: “ah, se solo potessi vivere come un re, non mi darebbero fastidio! Se solo fossi un re…”

iPhone 11
iPhone 11 nei suoi vari colori disponibili. Fonte: Apple.

Ma sì, quelle piccolezze, capito? Ad esempio, lo smartphone con uno schermo che a fine giornata brucia gli occhi già provati dai climatizzatori, oppure che è di qualità scadente e non permette di leggere al sole, o l’alzarsi di scatto dal letto tutti sudati perché si ha sete e ci si è dimenticati l’acqua in cucina e il telefono ci viene dietro schiantandosi sul pavimento per via del groviglio di cavi delle cuffiette… o ancora, nell’unico momento di relax nell’atrio del centro commerciale al sabato mattina, sotto il climatizzatore che ci spazzola i capelli, ecco, lì tanto per farci uno scherzetto, mentre intasiamo il traffico per rinfrescarci, il browser dello smartphone si pianta e non ne vuole più sapere di aprirsi, e le cuffie bluetooth è dal giorno prima che si connettono quando vogliono loro.

Forse però, a pensarci, non serve essere dei sovrani di nazioni o delle star del cinema per non avere questo tipo di problemucci. Questo post esclusivo vi spiegherà perché e come.

Perché ho scelto Apple?

Non sarei qui a parlarvi del magico Apple iPhone 11 se la mirabolante Microsoft avesse trovato un modo di contrastare il subdolo boicottaggio Google (che ricordiamo, non ha mai sviluppato le sue fondamentali applicazioni per l’OS di casa Redmond, nemmeno dietro supposto pagamento, dicevano certi rumor). In un paese come l’Italia, dove la diffusione dei Lumia con Windows 10 mobile era riuscita ad arrivare a numeri importanti, sono rimasti in tanti delusi dalla prematura dipartita del terzo incomodo, mai riuscito a maturare e svilupparsi per quelle che erano le sue reali possibilità. Se ciò non fosse stato, se Microsoft avesse continuato a produrre smartphone con OS Windows 10, al momento io sarei ben felice su un buon Lumia 950 o suo eventuale successore. Però così non è stato. E che fare, quindi?

Una questione di ecosistema

Tornando un attimo al discorso iniziale, la mia scelta è stata guidata dall’esigenza di possedere un dispositivo affidabile, stabile, di manifattura pregiata e comodo da utilizzare, anche nelle estati più afose e pigre. L’iniziale ipotesi era la svolta ecologista con il bellissimo e invidiabile Fairphone 3, movente dell’unica motivazione che mi avrebbe fatto propendere per l’ecosistema di Google. Purtroppo però, l’assoluto disinteresse nel sistema Android ha prevalso e con rammarico, ho deciso di optare per l’unica scelta logica possibile, e decisamente agli antipodi. Nonostante quindi io vi consigli caldamente l’acquisto del Fairphone come prossimo telefono (e forse, fra tre/quattro anni, lo sceglierò), se nemmeno voi avete intenzione di impiegare Android oppure volete prendervi una pausa da quel sistema, ecco a voi l’iPhone 11, l’undicesima generazione di quello che forse è il prodotto tecnologico più famoso al mondo. Al suo interno, troviamo nativamente l’iOS 13, il sistema operativo sviluppato per vivere in massima sinergia con il nuovo chip Apple A13 Bionic, che ricordiamo essere un sei-core a 2.66GHz.

A13 - Chip iPhone

Apple iPhone 11: perché recensirlo?

E qui veniamo al bello: io penso che tutto ciò che potevo scrivere, già è stato scritto. Tutto quello che potevo dire, già pronunciato. Penso non serva più scrivere una recensione di un prodotto come l’iPhone 11, oggigiorno. Quello che si può dire, è che si tratta di un sistema estremamente rigido ma proprio per questo, maturo e stabile. Io ho scelto la versione PRODUCT(RED) colorata di un fantastico rosso divoratore di luce, e mi sono subito dotato del set di applicazioni per l’uso quotidiano e che raccomando a tutti: Microsoft Edge, Microsoft OneDrive, Microsoft ToDo, Apple Music e MEGA Privacy per tenere libero lo spazio. Tutto il resto, poi, è a discrezione in base ai propri costumi. Tornando al prodotto penso che non ci sia nulla da aggiungere alle caratteristiche ufficiali: al prezzo dell’iPhone 11, non esiste un telefono migliore sul mercato se l’utilizzo è quello generico, con la solita predisposizione alla fotografia. Come detto, se si è delle brave persone, si acquisterà il Fairphone 3. Se invece lo scopo è videogiocare in modo estremo, aggiungo che forse il Razer Phone o l’Asus ROG Phone sono più cool dell’iPhone. Ma parliamoci seriamente: al di fuori di utilizzi particolari o della purtroppo ancora snobbata spinta ecologista, non esiste smartphone più maturo e consolidato dell’iPhone 11 (se non l’iPhone 11 Pro).

Cosa serve dire che la doppia fotocamera 12MP ultra-wide è perfetta, che l’usabilità di iOS 13 è eccezionale (anche se coi suoi paletti), che lo schermo è semplicemente il Liquid Retina display da 6.1 pollici e che se abbinato con le AirPods Pro, questo iPhone diventa anche la macchina di relax definitiva? Non serve a nulla ripetere tutto questo. Spendiamo due parole su qualcosa di meno noto ai più.

Connettersi e diventare un PC

Lo fecero i Lumia 950 di Microsoft nel 2015, e mi piacerebbe poter dire di stare scrivendo questo post da un Lumia. Come già detto, purtroppo, non è andata così. Però eccoci nel 2020 e Apple arriva in nostro soccorso. Grazie all’iOS 13.5 e a un adattatore da Lightning a HDMI, possiamo connettere l’iPhone 11 a uno schermo e a una Apple Magic Keyboard e a un mouse bluetooth. Ed ecco che l’iPhone si trasformerà in una stazione di video editing 4K, di gioco o di modifica e condivisione foto. Un miracolo se pensiamo solo alle capabilities tecnologiche degli smartphone (ma degli stessi PC) di dieci anni fa, davvero. Guardate qui, nel caso addirittura del fratellino minore iPhone SE:

Forse però non è detto che si abbiano tutti quei soldi da spendere, ergo 650-800 in base a diverse tipologie di acquisto e allo store dove si ordina. Nemmeno se ci si porta a casa una editing station per il 4K. Ancora una volta però, nel 2020, per la prima volta nella sua storia, Apple c’è anche per chi non è solito avere diversi zeri sul conto corrente. State a sentire.

Apple iPhone SE: una novità (Guest post)

Ordinato su Amazon per via della limitata disponibilità nei negozi (e su ordine diretto di Sua Maestà La Scimmia), una bella mattina verso mezzogiorno mi arriva il pacco. Mi chiudo in camera e lo apro. Mi godo per intero quell’unboxing completamente mio e mentre tolgo la plastichina che avvolge lo smartphone sento nella mia testa un effetto riverbero piacevolissimo, degno di un sound design di qualità. Eccolo qui, il mio iPhone SE: mi fa Ciao!

Display

Completata la configurazione iniziale, con tanto di migrazione dati dal precedente telefono Android, mi ritrovo dinnanzi ad iOS, un sistema del tutto nuovo per me. E come gira? Gira bene, è veloce, bello da vedere, come già sappiamo da anni. Inoltre, usarlo su quel display da 4,7” ha qualcosa di iconico. La qualità del display com’è? Direi che è ottima, i colori sono molto ben accurati e i neri sono belli per un pannello IPS e, certo, ovviamente se lo guardiamo da angolazioni estreme virano un pochino sul grigio ma, detto fra noi e onestamente: quante volte utilizzate Instagram guardando da un’angolazione di 180°?  Ecco, immaginavo. C’è chi si è lamentato della risoluzione, ma pensiamo in modo pratico: quei 1334×750 pixel bastano e avanzano per un display così piccolo e incidono meno sulla batteria.

TouchId

Per sbloccare il telefono non c’è il FaceID come sul fratello maggiore iPhone 11, ma abbiamo il nostro amico TouchID (che iPhone 11 non ha) che funziona benissimo insieme al feedback aptico. Per qualcuno è un passo indietro, per me può essere una comodità. Ma ci pensate? Poter sbloccare col dito in un secondo mentre siete in giro con la mascherina. Col riconoscimento facciale come fate? Ecco, lo immaginavo.

Foto e video

Sarò onesto, mi aspettavo di più dalle fotografie. Complice forse l’entusiasmo per l’acquisto Apple, mi sono dimenticato che stavo comprando uno smartphone che, fra le migliaia di cose che può fare, fa ANCHE le foto; non stavo comprando una nuova mirrorless. Ebbene, da vari confronti online si può vedere che scattando in diurna le foto sono pressochè identiche a quelle di iPhone 11; un bel risultato per un fratello minore. Le cose cambiano quando abbiamo mezze ombre e scene notturne, lì iPhone SE soffre e le immagini iniziano a diventare rumorose e smarmellate. C’è comunque la possibilità di scattare foto in RAW usando applicazioni di terze parti, cosa non da poco.

Il fatto di avere una modalità ritratto con una sola camera mi ha stupito, perché nonostante la limitazione hardware i risultati sono comunque belli; se lo usate con furbizia potrete avere dei bei ritratti. Anche la fotocamera frontale è di qualità, e possiede quasi tutte le funzioni di quella posteriore, compreso il ritratto.

E i video? Apple ha sempre avuto una marcia in più su questo lato. Sia a 1080p che in 4K abbiamo dei gran bei video e lo slow motion arriva fino a 240 fotogrammi! Non è un caso che uno degli ultimi video di Lady Gaga sia stato girato con un iPhone 11 Pro, così come Steven Soderbergh ha girato il suo Unsane nel 2018 con un iPhone 7 Plus. Capite bene che la qualità ormai si sta miniaturizzando sempre di più, e le potenzialità dei nuovi mezzi sono incredibili.

Batteria

Non vedevo una batteria così piccina dai tempi del mio Lumia 630 (bei tempi, oltretutto). Nonostante ciò, questi 1821mAh durano quanto i 3000 della batteria del mio Honor 9 Lite. Qui si capisce quanto sia importante l’ottimizzazione software-hardware più che la capienza effettiva della batteria. In questi giorni sono riuscito a farlo durare fra le 4 ore e mezza e le 6 ore (sempre con almeno un 15%  di batteria residua verso sera), dipende cosa ci si fa; c’è il caso che facendo foto come un turista giapponese vi duri anche 3 ore e mezza. Anche l’iPhone 11 sulla carta non ha una batteria, per una lettura superficiale, pompata: eppure con un uso normale, la giornata intera verrà coperta.

Considerazioni finali

In sostanza, è un telefono che fornisce il necessario per la quotidianità, offrendo l’affidabilità e la velocità del sistema Apple; fa tutto decentemente ed è molto maneggevole. In più, avendo un processore nuovo come l’A13 Bionic, sarà supportato per molti anni a venire. Di sicuro non costa “poco”, in Italia il costo minimo è di 499€ per il taglio da 64GB… che però per Apple equivale a “poco”. Da qui spiegato l’arcano.

Esistono smartphone che a parità di prezzo offrono hardware di tutt’altro pianeta e certamente con prestazioni fotografiche migliori, nessuno lo mette in dubbio, ma sono arrivato alla conclusione che è inutile lamentarsi e fare i confronti con le alternative Android; la solfa è sempre la stessa da anni. La vita è fatta di compromessi, e il mondo Apple non è da meno, lo sappiamo da sempre. Quindi, perché scegliere Apple? Hardware a parte, presumo che il motivo principale sia l’esperienza utente di tutti i giorni: veloce, piacevole, con tante app volte alla produttività, allo svago e alla creatività.

Ecco, la creatività. È da sempre uno dei punti forti dell’azienda, e quello che pochi possessori di iPhone sfruttano veramente. Il progresso tecnologico ha fatto sì che noi avessimo miliardi di transistor nelle nostre tasche, il software ha fatto il resto dandoci i programmi e le applicazioni più disparate. La combo hardware-software può avere risvolti incredibili, pensate solo ai video in 4K di un iPhone realizzati con una app come FiLMiC Pro, che serve per fare riprese con controllo totalmente manuale e con profili colore adatti alla post-produzione, come faremmo su una cinepresa vera. Il tutto nelle nostre tasche. La qualità la dimostrano i vari video musicali girati con iPhone e il film di Soderbergh sopracitato.

Con questo non voglio dire che l’industria audiovisiva debba abbandonare i marchi di cineprese professionali come ARRI o RED, ma può comunque essere una possibilità a basso budget. La bravura sta anche (e soprattutto) nel saper sfruttare i mezzi a disposizione, specie se sono limitati. Ma anche senza pretendere di girare film, un iPhone può essere semplicemente un ottimo assistente da portare in tasca.

Il nuovo iPhone SE è piccolo, potente e bello, riuscite a immaginare qualcosa di meglio? Io sì, una cosa: un equalizzatore nelle impostazioni che non sia quello della app Musica.


Grazie a Lorenzo per la recensione dell’iPhone SE.

Pubblicato da Capo (Francesco G.)

Un nerd sempre alla ricerca di miti e mondi lontani. Appassionato di arti visive, storia antica, epica e del fantastico in generale. Nel tempo libero, autore di romanzi e racconti.

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